C’è una bimba ad occhi a mandorla che da queste parti chiamano Hong Kong, e con aria così tenera, tenera non ben da riuscire a fare un po’ senso e soggezione. Lei non parla la mia lingua e io sono zero con la sua, ma per imparare un po’ di tao non è che si debba poi parlare. Fai luce qua, raggio di sole del Levante.
Hong Kong, m’hai buttato a terra, vedi, Hong Kong, cerca di capire. Hong Kong, non vorrei contaminarti mai, mai. Tu dimmi come fare.
Ecco che su frequenze altissime dopo il dramma è contattarla lassù, che ci son troppe mani viscide sotto di lei che le voglion metter su paura. Fai luce qua, raggio di sole del Levante.
Hong Kong, m’hai buttato a terra, vedi, Hong Kong, cerca di capire. Hong Kong, non vorrei contaminarti mai, mai. Tu dimmi come fare. Hong Kong, tu così mi lasci a piedi, Hong Kong, mi farai impazzire. Hong Kong, tu dimmi come fare. Hong Kong, tu così mi lasci a piedi, Hong Kong, mi farai impazzire. Hong Kong, non vorrei contaminarti mai, mai. Tu dimmi come fare. Hong Kong, tu così mi lasci a piedi, Hong Kong, mi farai impazzire. Hong Kong, non vorrei contaminarti mai, mai. Tu dimmi come fare. Hong Kong, m’hai buttato a terra, vedi, Hong Kong, cerca di capire. Hong Kong, non vorrei contaminarti mai, mai. Tu dimmi come fare
Pezzo inedito, l’unica registrazione disponibile risale al luglio del 1987, effettuata durante un live a Correggio con gli Orazero