Anime del Liga fans club(forum dedicato a Luciano Ligabue)

LIGABUE , NIENTE PIù ROCK MA RIEMPIE ANCORA GLI STADI

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wliga4ever
icon5  view post Posted on 19/5/2010, 12:39





MUSICA. A cinquant’anni il cantautore emiliano celebra se stesso in un nuovo cd musicalmente ripetitivo ma che sembra accontentare tutti: lui stesso, i fan, i critici, gli organizzatori di tournée e i pochi che comprano i dischi. Siamo di fronte a un artista in crisi di ispirazione, dopo che si è tolto tutti gli sfizi: persino quelli di scrivere racconti, poesie, romanzi e di giocare a calcio a San Siro (ovviamente da mediano).

Cosa è rimasto da dire a Luciano Ligabue che non abbia già scritto, sceneggiato, musicato, filmato? Niente, probabilmente. Solo che lui, sapete, non è tipo che abbia misura. (Nel quindicesimo anno della sua carriera, per esempio, decise di fare un megaconcerto all’aeroporto di Reggio Emilia, a Campovolo, per celebrare la sua lunga vita artistica. Era il 2005. E non gli bastarono uno, due, tre palchi: ne volle quattro, cose che nemmeno i Pink Floyd). Ligabue adesso è arrivato alla sostanziosa età di cinquant’anni e la sua carriera è precisamente lunga due decadi (il suo primo disco uscì l’11 maggio 1990). All’attivo ha nove album, tre libri, due film. Certo gli manca un sito internet degno, i bottoni alle maniche delle camicie e il coraggio di andare oltre il suo taglio di capelli. Ma questo è un altro discorso.

L’ultimo lavoro che ha pubblicato si chiama “Arrivederci, Mostro!” è uscito l’11 maggio (appunto per celebrare il ventennio) e contiene dodici canzoni: una di queste è il singolo, “Un colpo all’anima”, naturalmente in testa a tutte le classifiche possibili e immaginabili, senza essere niente di che, mentre la traccia davvero buona del tutto non l’ascolterete mai in radio (forse): s’intitola “La verità è una scelta” ed è un pezzo rock compatto e potente, come nell’universo Liga non si vedeva da anni.

Il resto l’abbiamo sentito e risentito un migliaio di volte, se non di più. Ci sono le ballate tenere e ruffiane, ideali per allungare il braccio intorno al collo della ragazza che piace, la sera che si è riusciti a convincerla di salire a casa - naturalmente confessandole che la propria canzone preferita è “Piccola stella senza cielo”. C’è il pezzo arrabbiato ma non troppo (sia mai andare al di là), l’indignazione per il collega che si vende per un titolo sul giornale (ma cantandola, ovviamente, il Liga ha guadagnato a propria volta un titolo sui quotidiani), la piacioneria (che non guasta mai). Di nuovo ci sono solo le chitarre elettriche distorte come negli anni ottanta, prolisse e mestieranti, curate per la prima volta da Corrado Rustici - che sarà pure di scuola americana, ma ha commesso il delitto peggiore a sua disposizione: ovvero la soppressione di ciò che ancora ci faceva tenere alto il volume della radio quando passava un pezzo di Luciano: il gioco d’intrecci delle chitarre che si rincorrevano una sull’altra, soddisfacendo almeno la voglia di savoir faire. Ora niente, nemmeno quello.

Va bene, direte voi: ma Ligabue ha emozionato, conquistato, scosso - sì, certo, chi obietta niente. Ha anche riempito gli stadi di mamme papà figli e cagnolini - d’accordo. Ha creato manie e ossessioni - non c’è dubbio. Ma alla fine si deve pur ammettere che il giro di accordi sempre uguale, la voce roca sospesa inevitabilmente alla stessa altezza, ha stufato pure schiere di adolescenti - almeno quelli che cominciano a mettere nelle orecchie anche qualcos’altro. E così la musica del Liga, da colonna sonora di giovincelli che vengono su, ha cominciato piano piano a essere buona come contorno musicale dei centri commerciali. Sottofondo.

Il coro unanime della stampa
I giornali italiani, superfluo dirlo, non la pensano così (tranne Andrea Scanzi de La Stampa). Leggendoli, sembra di essere di fronte a chissà cosa. “Ligabue, quando torna in rotazione radiofonica con i suoi pezzi, è sempre un evento” (Panorama). “Disco lucido, carismatico, introspettivo. Che lascia alle spalle incertezze, incubi, mostri” (Corriere della Sera). “Luciano Ligabue torna con un nuovo cd … dove per la prima volta racconta il lato oscuro dell’essere una star della musica” (XL-La Repubblica). Nessuno che abbia trovato le parole “Per me, la linea è sottile, tra baciare e mangiare” ) involontariamente comiche, sentendo la voglia di dire a Ligabue (sempre col sorriso sulle labbra) che va bene la rima, ma così rischia di raggiungere il livello di Vasco Rossi: “Farmi la barba o uccidere, che differenza c’è?” (“Stupido Hotel”, 2001). Si dirà che sono licenze poetiche (anche se una canzone non è una poesia), che è la musicalità delle parole (ma nel dizionario italiano ce ne sono di suoni in lettere!).
Ma la verità è che qualsiasi cosa faccia o dica o scriva Ligabue va bene: perché vende, perché alcuni stadi del suo tour sono già esauriti, perché è diventato un intoccabile della casta dei musicanti.

Ligabue oggi sarà ospite di “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, per la sua prima apparizione televisiva di presentazione dell’album. E le lodi si sprecheranno. Fazio dirà quanto ha trovato bello e intenso il disco (e sottolineerà intenso con un’inclinazione della voce), il faccione di Ligabue si aprirà in un sorriso di modestia, il pubblico applaudirà. Sullo schermo gigante intanto apparirà la copertina dell’album - un pesce gigante sul cui dorso è costruito un piccolo villaggio - e la celebrazione dell’esistente andrà avanti come da rito. Saluti finali, consigli per gli acquisti.

Niente a che vedere con quello che scriveva Oscar Wilde. «A questo mondo ci sono solo due tragedie: una è non ottenere ciò che si vuole, l’altra è ottenerlo. Questa seconda è la peggiore».

E Ligabue, nonostante i Fazio di turno, si trova esattamente qui, nel girone dei soddisfatti: pancia piena, soldi abbondanti, niente per cui valga la pena dannarsi. Gli sfizi ormai se li è tolti tutti.

Il cantante? È riuscito a farlo, dopo essere stato metalmeccanico e ragioniere. Giocare a San Siro nello stadio della sua squadra del cuore, l’Inter? Fatto, con la nazionale cantanti, da mediano. Ha voluto fare il regista? Presto fatto, ha diretto due film, “Radiofreccia” (buono) e “Da zero a dieci” (pessimo). Gli è venuto lo schiribizzo di scrivere libri? Ne ha sfornati tre: uno di racconti (Fuori e dentro il borgo), uno di poesie (Lettere d’amore nel frigo), e un romanzo (La neve se ne frega), giusto per non farsi mancare niente.

Charles Bukowski, scrittore e poeta tra i preferiti del Nostro, ha scritto in “Cosa te ne fai di un titolo”: «Non ce la fanno/ i belli muoiono tra le fiamme/ sonniferi, veleno per i topi, corda/ qualunque cosa…». Ligabue, si sa, non è uno bello, e ce l’ha fatta: ma lasciandoci la sua quota di musica piatta, la sua parte di pop declinato come stagnazione delle tonalità, piuttosto che come apertura dell’arte verso il numero più possibile di persone. E il nostro concetto di pop(olare), infatti, facilmente si confonde con le sole classifiche di vendita, ma prima o poi (forse) capiremo che è un’altra cosa.

Ligabue ci tiene a essere associato a Lucio Battisti, non a Vasco Rossi (la retorica dei due rocker emiliani che si contendono il primato nazionale, sinceramente, ha devastato la pazienza anche a noi). Solo che il re della musica leggera italiana, cantante davvero italpop, aveva due virtù che Luciano ignora. Uno, il senso del limite. Due, la capacità di liberarsi di sé. Sinonimi entrambi di un ego non ingombrante, su cui il talento si espande a meraviglia, perché sa in quale direzione può andare e in quale no. E c’è poi quella capacità inspiegabile di disegnare l’immaginario di intere generazioni (a proposito di cosa sia il pop), una dote abbastanza diversa dal piacere alla gente.





non ci posso credere .... :o: :o: :o: :o: :o: :o:
 
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SedutoInRivaAlFosso
view post Posted on 19/5/2010, 13:07




vabbè basta però

il ruolo del finto-salmone (quello che va controcorrente), è fatto e rifatto. cambiate tattica per un momento di notorietà. tipo: salite nudi in cima al colosseo, a cantare le canzoni dei vostri idoli (e vorrei proprio sapere chi sono ahahah), certo farete meno ridere di quando scrivete ste cazzate, però è più dignitoso, e meno da invidiosi eheheheh
 
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felisia
view post Posted on 19/5/2010, 21:55




CITAZIONE
la voce roca sospesa inevitabilmente alla stessa altezza

ma magari l'avesse ancora sta voce XD

cmq ragazzi...è inutile che vi scandalizzate! per ogni artista c'è il fan e il detrattore...c'è sempre stato e sempre ci sarà...poi chiaramente piu è grande la fama più il fenomeno aumenta!
 
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MarcoSatch
view post Posted on 19/5/2010, 22:43




esatto! è stato sempre cosi x tutti voglio dire lo è stato anche x pink floyd che sono la sotira della musica non vedo perchè non dovrebbe esserlo x ligabue.cmq io in tante cose che ha detto concordo magari in alcune in maniera non cosi forte pero secondo me in maniera molto generalistica ci possono stare certe cose....altre vabe se lasciato andare :D

e cmq spluciando x il web ne ho lette di recensioni del genere (riguardanti solo l album) e non parlo della gente ma di specializzati del settore musicale....ma credo che sia anche normalissimo!
 
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wliga4ever
view post Posted on 19/5/2010, 23:08




CITAZIONE (SedutoInRivaAlFosso @ 19/5/2010, 14:07)
vabbè basta però

il ruolo del finto-salmone (quello che va controcorrente), è fatto e rifatto. cambiate tattica per un momento di notorietà. tipo: salite nudi in cima al colosseo, a cantare le canzoni dei vostri idoli (e vorrei proprio sapere chi sono ahahah), certo farete meno ridere di quando scrivete ste cazzate, però è più dignitoso, e meno da invidiosi eheheheh

quoto
 
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CiceLoveLiga
view post Posted on 20/5/2010, 20:16




CITAZIONE (SedutoInRivaAlFosso @ 19/5/2010, 14:07)
vabbè basta però

il ruolo del finto-salmone (quello che va controcorrente), è fatto e rifatto. cambiate tattica per un momento di notorietà. tipo: salite nudi in cima al colosseo, a cantare le canzoni dei vostri idoli (e vorrei proprio sapere chi sono ahahah), certo farete meno ridere di quando scrivete ste cazzate, però è più dignitoso, e meno da invidiosi eheheheh

Esattamente!!!
 
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5 replies since 19/5/2010, 12:39   142 views
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