| Il promoter italiano di Bruce Springsteen, il manager Claudio Trotta, deve essere condannato a un mese di arresto perché non fermò un concerto a san Siro nel 2008, del 'Boss', che "sforò di 22 minuti" la fine prevista dai regolamenti e superò anche il limite dei decibel fissato. La richiesta di condanna è stata formulata dal pm di Milano, Giulio Benedetti, nel corso del processo davanti al giudice della decima sezione penale.
La battaglia sui decibel che ha Milano va avanti da mesi sembra dunque essere giunta all'apice. Il concerto di Springsteen si tenne la sera del 17 maggio 2008. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la performance del 'Boss' nello stadio milanese terminò alle 23,52, invece che alle 23,30, come previsto. Il promoter è accusato di disturbo della quiete pubblica e di inosservanza dei provvedimenti dell'autorita' pubblica. Coloro che abitano attorno a San Siro, ha spiegato il pm nella requisitoria, ''lamentano da anni l'invivibilità della zona'' a causa dei concerti. Un testimone nel corso del processo aveva parlato di ''rumori spaventosi''. Da 11 anni, ha proseguito il pm, ''si attende un piano di insonorizzazione, mai stato fatto''.
Nel caso del concerto del 'Boss', ha chiarito il magistrato, ''si potevano tollerare 5 o 10 minuti in più, ma 22 minuti, con 3 bis da parte del cantante, sono troppi anche per la tipica tolleranza italiana''. L'imputato, ha concluso il pm, ''passati 5 minuti avrebbe dovuto far togliere la corrente''. Il manager, interrogato in aula, ha raccontato che ''la gente era felice per quei 3 bis. Era impensabile staccare la corrente, perché sarebbe stata una mancanza di rispetto nei confronti del pubblico, oltre che un problema di ordine pubblico''. Il 2 luglio prossimo parlerà la difesa e il processo dovrebbe concludersi con la sentenza.
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